L'indice Universale della
Radiazione UV Solare è stato
formulato usando come
funzione di peso relativa
all'efficacia biologica
della radiazione UV quella
dello spettro di azione
"standard" dell'eritema
definito e adottato (150
17166:1999/CIE S 007/E-1998)
dalla Commissione
Internazionale
dell'Illuminazione (CIE,
acronimo di Commission
Internationale de l'Eclairage).
Esso è una misura della
radiazione UV efficace
(radiazione eritemigena)
riferita ad una superficie
orizzontale definita.
L'indice UV è una grandezza
adimensionale, cioè un
numero che si determina
mediante la formula:
dove Eλ è il
valore dell'irradianza
spettrale solare espressa in
W·/(m2·nm1)
alla lunghezza d'onda λ, dλ
è l'intervallo di lunghezza
d'onda usato nella somma, serλ
il fattore di efficacia
("peso") definito dallo
spettro d'azione eritemigena,
e ker è una
costante uguale a 40 m2
/ W.
Il valore dell'UVI può
essere ottenuto attraverso
misure o modelli di calcolo.
Si possono seguire due
distinti metodi di misura:
il primo è basato sull'uso
di uno spettroradiometro le
cui misure permettono di
calcolare l'indice UV
mediante la formula di cui
sopra. Il secondo prevede
l'impiego di un radiometro a
larga banda programmato e
calibrato per fornire
direttamente il valore
dell'indice.
Le previsioni relative al
valore dell'indice UV
vengono effettuate mediante
modelli di trasferimento
radiativo che tengono conto
della colonna totale di
ozono e dell'effetto degli
aerosoli nell'atmosfera.
Per predire l'ozono totale
si utilizza un modello di
regressione e i dati forniti
da spettroradiometri di
ozono collocati a terra o
sui satelliti.
E' richiesta anche una buona
parametrizzazione della
nuvolosità a meno che non
vengano riportati solo
valori relativi a condizioni
di cielo sereno. |